Ponte di Genova: anche un nostro macchinario è presente

La ricostruzione del Ponte di Genova è un esempio di come dovrebbero essere svolti i lavori pubblici in Italia. Il merito va attribuito, oltre ai decisori, anche a tutti coloro che con il loro lavoro ed impegno stanno riuscendo a completare l’opera in poco tempo.

Tecnofer è indirettamente presente, attraverso un proprio macchinario, realizzato in partnership con Makita Spa.

Siamo particolarmente fieri di contribuire alla realizzazione di questa opera.

Tecnofer – La salubrità al primo posto

Tecnofer è attenta alla salubrità del proprio punto vendita, a garanzia della sicurezza ed incolumità dei propri clienti, fornitori e collaboratori.
Siamo aperti, ma nel pieno rispetto delle regole stabilite per questo straordinario periodo.
A riguardo ci ha intervistato il portale tuttoggi.info e ne riportiamo un estratto qui sotto

 

Inoltre abbiamo realizzato un video delle operazioni di sanificazione realizzate all’interno del nostro punto vendita

Tutti i tipi di saldatura e dove trovare le attrezzature adeguate

Gli esperti di Tecnofer spiegano quali sono i differenti tipi di saldatura oltre a fornire le attrezzature adeguate

Saldare significa unire pezzi metallici. Questo procedimento può avvenire tramite l’apporto di calore e può essere accompagnato o no da una pressione meccanica che va ad “incollare” i due pezzi che si vogliono attaccare.

La continua evoluzione di questo processo, unita ai sempre più diversi utilizzi che necessitano della giunzione di due pezzi metallici, ha fatto si che si sviluppassero veramente tanti tipi di saldatura diversi.  E’ proprio per fornire informazioni generiche a chi di questo settore non è esperto, che abbiamo scritto questo articolo sui tipi di saldatura, articolo che potrete leggere scorrendo poco più sotto.

Se invece siete dei mastri saldatori allora vi consigliamo di dare un’occhiata alla miriade di prodotti Tecnofer dedicati alla saldatura nel nostro sito web.

Le principali tecniche di saldatura

Nonostante la continua evoluzione del settore, i tipi di saldatura possono essere classificati secondo due tecniche:

  1. Saldatura autogena: nella quale il metallo base, grazie all’apporto di calore, si fonde e diventa pertanto modellabile e quindi riesce ad attaccarsi al pezzo metallo che vogliamo saldare;
  2. Brasatura: in questo procedimento il giunto viene realizzato collegando tra loro i lembi di metallo tramite un cosiddetto metallo d’apporto con un punto di fusione più basso di quello dei lembi che si vogliono collegare.

Chiarito il discorso sulle metodologie di saldatura differenti procediamo con il descrivere i più importanti tipi di saldatura non prima di aver descritto quella ad arco.

La saldatura manuale ad arco

In questo tipo di procedura di saldatura si utilizza come sorgente di calore l’arco elettrico che si forma tra l’elettrodo ed i pezzi che devono essere saldati. Il passaggio della corrente fa riscaldare l’elettrodo che ionizzando l’aria circostante e facilitando il passaggio della corrente che forma l’arco. Scaldandosi l’elettrodo si fonde e  fornisce il materiale d’apporto che serve a saldare i due giunti metallici fra di loro.

I tipi di saldatura autogena

Esistono diversi tipi di saldatura autogena. Scopriamoli qui di seguito:

  • Saldatura autogena ad arco sommerso:  è un procedimento che deriva da quello manuale la cui particolarità è che l’elettrodo è costituito da un filo nudo continuo. Pertanto è anche conosciuta come saldatura a filo continuo. In questo caso è il filo a fungere da elettrodo e ad essere scaldato fino a fondersi. Si dice ad arco sommerso perché l’arco scocca all’interno del flusso stesso di corrente.
  • Saldatura ossiacetilenica: Si tratta ti un procedimento di saldatura per fusione. La sorgente di calore utilizzata è la fiamma acetilenica prodotta dal cannello acetilenico.
  • Saldatura elettrica: o a resistenza. Questo tipo di saldatura utilizza come fonte termica l’effetto joule che si ottiene dalla pressione dei due elementi da saldare. In particolare i due elementi da saldare vengono premuti uno sopra l’altro da elettrodi in rame raffreddati a circolazione d’acqua.
  • Saldatura alluminotermica: si tratta di un tipo di saldatura autogena per fusione la cui peculiarità è quella di utilizzare come sorgente termica il calore di una reazione esotermica.

Altri tipi di saldatura

Oltre a quelli elencati sopra esistono altri tipi di saldatura un po’ più particolari:

  • Saldatura a fascio elettronico: si ottiene sfruttando il calore prodotto da un fascio di elettroni accelerato che urta il metallo da saldare fino a portarlo a fusione. Questo è un tipo di saldatura molto costoso ma che dà risultati eccellenti, infatti viene utilizzato soprattutto in industrie tecnologicamente avanzate, ad esempio nelle industrie del settore aeronautico.
  • Per esplosione: sfrutta la pressione prodotta da un’esplosione per unire due metalli, specie nei processi di placcatura;
  • Elettroscoria: è un procedimento automatico di saldatura verticale con arco sommerso, impiegato per la saldatura di lamiere di grosso spessore;
  • Scintillio: i pezzi da fondere vengono serrati da elettrodi ed accostati tra di loro fino a quando si giunge a fusione lungo la zona di contatto (in questa fase si verifica il cosiddetto scintillio). A questo punto i lembi metallici vengono premuti uno contro l’altro fino ad ottenerne l’unione per forgiatura.
  • Autogena a fuoco o bollitura: si scaldano i lembi da saldare con una fiamma fino a raggiungere la temperatura di forgiatura. A questo punto sono premuti con la forza uno contro l’altro fino a che si uniscono.

Tipi di saldatura con la tecnica della brasatura

Due sono le tecniche di brasatura più diffuse. Eccole qui di seguito:

  1. Saldobrasatura: per questa tipologia i lembi da saldare vengono preparati con smussi analoghi a quelli realizzati per la saldatura autogena. Si utilizza quando dobbiamo unire due metalli di natura differente fra loro, quando i metalli da saldare sono dubbi, non c’è bisogno di rifinire il pezzo unito e quando si devono ridurre o limitare le deformazioni sui metalli da unire.
  2. Brasatura capillare: per questo tipo di brasatura i lembi da saldare vengono accostati il più possibile ma lasciando sempre una piccola fessura che li separi. E’ proprio in questa fessura che si infiltrerà il materiale d’apporto che raffreddandosi farà sì che i due lembi siano saldati insieme.

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I macchinari da giardinaggio più utili

Come semplificare il proprio lavoro grazie ai macchinari da giardinaggio

Il giardinaggio è da molti considerato come un hobby pertanto mentre lo si pratica bisognerebbe anche divertirsi. Purtroppo in assenza dei giusti macchinari da giardinaggio, più che un hobby potrebbe rivelarsi un incubo.

Nella scelta dei macchinari da giardinaggio esistono una miriade di fattori da tenere in considerazione: dall’usabilità dell’attrezzo scelto, alla qualità del macchinario da giardinaggio ecc… tuttavia quanto detto fin ora deve essere sempre calcolato sulla base dei lavori di giardinaggio che vi troverete ad effettuare nel corso del tempo.

Per molti di questi attrezzi da giardino, la gestione è semplice e facile da imparare, mentre con i macchinari da giardinaggio più grandi è tutta un’altra storia. Per questo vi consigliamo di farvi aiutare da un esperto per imparare come si utilizzano in modo da utilizzarli poi in tutta sicurezza.

Quello che sicuramente possiamo garantirti è che da Tecnofer trovi le migliori attrezzature per giardino di marca (scoprile qui) e collaudate in grado di aiutarti nel tuo hobby o nella tua professione.

Ma quali sono questi macchinari da giardinaggio di cui abbiamo parlato fino ad ora? Scopriamoli qui di seguito.

I macchinari da giardino più utili

Per la cura del manto erboso e delle piante sono necessari tutta una serie di strumenti che, oltre facilitarti il lavoro, lo renderanno più rapido ed al tempo stesso ti garantiranno risultati di qualità.

Ovviamente, dovrai anche regolarti in base al lavoro che devi compiere prima di acquistarli: non comprare un tosaerba elettrico se dovrai tosare un manto erboso molto esteso, cosi come non sarà necessario acquistare una motosega elettrica per potare l’alberatura di un lungo viale.

Fatta questa breve premessa siamo pronti per scoprire insieme a te quali sono i macchinari da giardino che di solito vengono utilizzati di più.

Decespugliatore

Questo attrezzo da giardino serve per tagliare l’erba nei punti più difficili e accidentati, per tagliare le bordure o le erbe alte.

Il decespugliatore può essere utilizzato in due modi:

  1. con la testa di taglio a filo di nylon, utile per realizzare lavori di rifinitura;
  2. con la testa a disco, per tagliare le erbe più alte.

Fagli compiere delle passate lente a semicerchio ruotando il busto mentre lo impugni con entrambe le mani, cercando di mantenere la testa del decespugliatore parallela al terreno.

Usa le protezioni per proteggerti dai detriti scagliati dalla lama o da filo di nylon ovvero stivali, machera protettiva e guanti.

Tagliabordi

I tagliabordi appaiono molto simili ai decespugliatori ma gli manca una cosa che ben contraddistingue i due strumenti, un motore a scoppio. Tuttavia sono perfetti per tagliare l’erba del giardino, dei vialetti e ai piedi degli arbusti. Quelli elettrici, senza fili a batteria, sono ideali per lavoretti di manutenzione; quelli termici, più potenti, per uso intensivo.

Tosaerba: il re delle macchine da giardino

Il tosaerba o rasaerba è il macchinario da giardini perfetto per tagliare l’erba di un prato in buone condizioni senza grosse erbe infestanti nelle vicinanze di casa. A seconda delle dimensioni del prato puoi utilizzarne uno con il motore a scoppio, per i prati più grandi, o uno elettrico fino a 350mq di superficie.

La comodità di queste macchine è che lo sfalcio viene raccolto direttamente dal sacco del tosaerba, quindi non lascia residui, a patto di svuotarlo frequentemente.

Motosega: la più pericolosa dei macchinari da giardinaggio

La motosega è uno strumento molto utile per eseguire le potature delle piante. E’ importante scegliere lo strumento giusto in base al diametro del taglio, sia per quanto riguarda la lunghezza della lama sia per quel che riguarda la potenza del motore.

L’importante è utilizzare sempre la motosega con molta prudenza. Cerca di mantenerla sempre lontano dal tuo corpo e compiere movimenti sempre lineari e decisi.

Macchinari da giardinaggio: tagliasiepi

Il tagliasiepi è la macchina da giardinaggio che fa al caso tuo se devi potare o regolare una siepe. Si tratta di un macchinario, che può essere alimentato sia elettricamente che da un motore a scoppio, che attraverso lame dentate che scorrono, è in grado di tagliare rami di piccolo diametro, proprio come quelli di una siepe.

Come per gli altri strumenti, scegliere se acquistare un tagliasiepi a scoppio o elettrico dipende dalle dimensioni dei rami e dal peso del lavoro. Se queste sono piccole conviene quello elettrico se invece sono grandi conviene quello a scoppio.

Trituratore

Il trituratore è un macchinario da giardino indispensabile se hai necessità di sminuzzare i rami delle potature, oppure le foglie secce o le erbe da compostare. Fai sempre attenzione che al suo interno non entrino sassi o metalli in modo da preservare le sue lame. Inoltre inserisci poco materiale per volta al suo interno e se proprio hai necessità di spingere più all’interno il materiale da triturare fallo con un bastone.

 

Motozappa: la regina dell’orto

In base alle dimensioni del tuo orto la motozappa può essere più o meno potente. Le lame che tagliano e rivoltano le zolle di terra potranno essere di larghezza da i 60 a oltre 90 cm. Le ruote della motozappa nei modelli più completi provvedono alla trazione e su alcuni è possibile installare anche la barra falciante per il taglio dell’erba. Utilizzate la motozappa sempre con prudenza ed indossando gli stivali in gomma da lavoro per evitare incidenti che purtroppo, sono piuttosto frequenti in confronto ad altri macchinari per giardinaggio.

Cosa è la schiuma poliuretanica e come si usa?

Tutto sulla schiuma poliuretanica espansa e sul poliuretano

Come in tutti settori, anche quello dell’edilizia, ha subito nel corso del tempo una vera e propria invasione di termini nuovi che anche tu sicuramente avrai sentito ripetere con disinvoltura dagli addetti ai lavori. Spesso si tratta di termini tecnici che una persona comune fa fatica a capire, anche perché si tratta di termini che indicano argomenti che spesso sono in continua evoluzione.

La schiuma poliuretanica è l’emblema di questo aneddoto che abbiamo descritto qui sopra. Pertanto, grazie agli esperti di Tecnofer, abbiamo deciso di rispondere a molte delle curiosità che riguardano la schiuma poliuretanica in questo articolo.

Di cosa è fatta la schiuma poliuretanica?

Il materiale con cui è composta la schiuma poliuretanica è il poliuretano, ovvero di quello in chimica viene definito un polimero. Apriamo una breve parentesi per sottolineare come in edilizia, come in altri settori, l’uso dei polimeri si stia diffondendo sempre di più. A questo proposito, per farti un’idea di quanto siano i materiali prodotti chimicamente utilizzati in edilizia e non solo puoi dare un’occhiata qui.

Il polimero, dicevamo, è un macromolecola composta da più gruppi molecolari legati fra loro ed in particolare, il polimero del poliuretano permette la realizzazione di una quantità incredibile di prodotti come materassi, suole per scarpe, guanti, sedili di vetture e molto altro.

Le caratteristiche della schiuma poliuretanica

In edilizia, il poliuretano viene utilizzato soprattutto come isolante termico anche se i suoi usi sono molteplici. Il poliuretano viene usato per la fabbricazione di due tipi di schiuma poliuretanica:

  • Monocomponente: ovvero quella che viene spruzzata in atmosfera esterna, si espande e si indurisce;
  • Bicomponente: che realizza il processo descritto qui sopra però mescolando assieme due componenti separati.

Al netto di questo: la schiuma poliuretanica presenta le seguenti caratteristiche:

  • È in grado di aderire alla maggior parte dei supporti, come per esempio mattoni, pietra, intonaci, muratura in genere, legno.
  • È molto resistente alle temperature, senza temere né le alte né le basse.
  • Può raggiungere un livello di durezza più o meno consistente a seconda del bisogno.
  • È imputrescibile, non soffrendo l’umidità e non temendo attacchi di muffe.
  • Ha un ottimo comportamento termico, risorsa importante in un contesto abitato e vissuto
  • Ha discrete capacità meccaniche.
  • Può essere tagliata una volta seccata e tinteggiata.
  • È altamente ignifuga a seconda delle specifiche richieste.

A cosa serve la schiuma poliuretanica?

Date le sue caratteristiche, i edilizia trova una miriade di applicazioni.

Uno degli utilizzi più diffusi è quello che riguarda l’isolamento termico: ad esempio è utilizzata spessissimo per fissare il contro telaio di una finestra in modo da sigillare eventuali fessure.

Un altro modo in cui viene utilizzata è durante il posizionamento ed il fissaggio di manti di copertura. In sostanza se per molto tempo si è preferito fissare le tegole dei tetti con la malta, oggi viene preferito eseguirlo con l’utilizzo di questo prodotto al poliuretano

Come si usa la schiuma al poliuretano?

La sicurezza prima di tutto

Prima di utilizzarla dovresti prendere sempre alcune accortezze. Munisciti di guanti ed occhiali per evitare che ti finisca sulle mani o sugli occhi e verifica sempre che non contenga sostanze alle quali sei allergico. Infine, assicurati sempre, di essere in un ambiente ben areato, altrimenti indossa una maschera con filtro antigas. Attenzione alle fonti di calore: il prodotto, essendo contenuto in forma pressurizzata, sfrutta dei gas infiammabili per la sua erogazione. Perciò non fumare quando lo utilizzi.

Come si applica

La schiuma poliuretanica si applica seguendo alcuni semplici passi:

  1. prendi la bomboletta di schiuma ed agitala per alcuni secondi;
  2. successivamente rimuovi il tappo e avvita la bomboletta all’erogatore a forma di pistola;
  3. svita il regolatore di flusso per l’estrusione del prodotto: a seconda di quanto lo sviti verrà erogato più o meno schiuma, perciò regolalo in base alle tue esigenze;
  4. premi il grilletto della pistola e “spara” la schiuma poliuretanica sulla superficie che desideri;
  5. quando hai finito svita la bomboletta del prodotto dalla pistola;
  6. infine dovrai utilizzare il cleaner, ovvero il prodotto per pulire l’erogatore anch’esso contenuto in una bomboletta. Pertanto ripeti pure le istruzioni fino a questo punto, questa volta avvitando la bomboletta di cleaner all’erogatore, per pulirlo e tenerlo pronto per il successivo utilizzo.

Dove comprare la schiuma poliuretanica

Per l’acquisto della schiuma poliuretanica è possibile rivolgersi presso ferramenta specializzati. È infatti venduta in comode bombolette che potremo utilizzare per i nostri lavori. Inoltre il prodotto è acquistabile anche su internet direttamente sul nostro sito, clicca qui per scoprire il prezzo!

Come costruire un’impalcatura edile o un ponteggio sicuro

Consigli e procedure da seguire per realizzare un’impalcatura edile

Nel settore dell’edilizia, il ponteggio o impalcatura edile, è la più importante fra le opere provvisionali volte a realizzare in sicurezza i lavori in quota. L’impalcatura edile è infatti realizzata con il duplice scopo di evitare il rischio di caduta dall’alto di persone o cose.

L’impalcatura edile viene realizzata per un notevole numero di lavori: si va da lavori di costruzione ad interventi di ristrutturazione e restauro oltre che per interventi volti alla messa in sicurezza degli edifici pericolanti.

Per questo motivo ogni imprenditore edile, prima di procedere con i lavori che gli sono stati commissionati dovrebbe valutare bene il tipo di impalcatura edile o ponteggio da montare in base al luogo in cui dovrà operare ed anche prendendo in considerazione il tipo di intervento che dovrà realizzare.

Infatti se dovesse succedere qualcosa di spiacevole a causa dell’impalcatura edile durante il cantiere, sarebbero proprio il progettista, insieme al Coordinatore per la sicurezza sul lavoro ed al datore di lavoro, quindi l’imprenditore edile, ad essere individuati come responsabili secondo il Testo Unico sulla Sicurezza. Quindi sempre meglio procedere con attenzione e verificare di seguire tutte le procedure necessarie durante la realizzazione di una impalcatura edile.

Vediamo insieme agli esperti di Tecnofer i vari tipi di ponteggi e le varie fasi di realizzazione di un’impalcatura edilizia che prevede la legge.

Se invece sei già esperto in materia, puoi tranquillamente dare un’occhiata ai nostri ponteggi ed acquistare quello che più fa al caso tuo cliccando qui.

Impalcatura edilizia, i due tipi di ponteggi e gli elementi che li compongono

Le impalcature edilizie si suddividono in due tipologie di ponteggio:

  1. Fisse;
  2. Mobili, come i trabaltelli.

A prescindere dalla tipologia, tutte le impalcature edilizie sono realizzate in acciaio con strutture prefabbricate o reticolari composte da tubi e giunti. Inoltre, sia che siano ponteggi fissi o ponteggi mobili, gli elementi che formano un’impalcatura edile sono i seguenti:

  • montante: l’elemento verticale che deve sopportare i carichi che agiscono su di esso;
  • impalcato: l’elemento orizzontale che costituisce la superficie calpestabile di un ponteggio, sulla quale transiteranno gli operai ed i materiali;
  • fermapiedi: l’elemento di protezione dalla caduta di persone o cose.

Inoltre, ogni azienda fornitrice di ponteggi è dotata di un Libretto Autorizzativo Ministeriale sul quale sono anche riportate delle istruzioni per realizzare parti particolari dei ponteggi.

I calcoli strutturale per la realizzazione di un’impalcatura edile

In edilizia, quando si realizza un’impalcatura, la si tratta come una vera e propria opera di ingegneria. Specie quando supera i 20m di altezza, dal momento che in questo caso è necessario rivolgersi ad un professionista abilitato al calcolo strutturale come un ingegnere. I suoi calcoli strutturali dovranno riguardare i seguenti punti:

  • fondazione (idoneo punto d’appoggio del ponteggio)
  • verticalità e robustezza (carico di punta e collasso)
  • verifica degli impalcati (se in legno o in acciaio)
  • agganci alla struttura portante (tasselli, cravatta)
  • eventuale supporto di teloni (pubblicità, paraspruzzi)
  • passi carrai
  • mantovane (protezione da caduta di oggetti dall’alto)
  • prove sui sistemi di sicurezza di caduta dell’operaio.

Pi.M.U.S. (Piano di Montaggio Uso e Smontaggio)

Quando si realizza un impalcatura edile particolarmente complessa è necessario redigere anche il cosiddetto Pi.M.U.S. In questo documento dovranno essere contenute e registrate tutte le operazioni da compire dall’arrivo in cantiere delle impalcature fino al loro smontaggio ed allontanamento dal luogo.

Il Pi.M.U.S. serve come riferimento alle ditte coinvolte per la configurazione del ponteggio in modo che possano procedere in maniera corretta al compito che le viene assegnato. Montaggio e smontaggio devono inoltre essere compiuti sotto l’attenta guida di un preposto ai lavori ed ovviamente sempre indossando gli appositi Dispositivi di Protezione Individuali e Collettiva.

Dispositivi antintrusione sui ponteggi

La presenza di un’impalcatura edile sulla facciata di un edificio, specie nelle città, può essere vista come un’occasione unica da parte di malintenzionati. Il ponteggio infatti può facilitare di molto il compito di ladri. Questi potrebbero riuscire più agevolmente a raggiungere tutti i piani dell’edificio in questione per svaligiarli, entrando direttamente dai balconi o dalle finestre degli appartamenti.

Per questo motivo, molti ponteggi dispongono anche di dispositivi antintrusione, in genere disponibili a noleggio. Specifichiamo che però non è obbligatorio anche se noi lo raccomandiamo sempre. Questo tipo di dispositivi non è altro che un sistema antifurto che serve a proteggere sia l’edificio che le attrezzature di valore che possono trovarsi in cantiere. Quindi non solo è una tutela per gli abitanti dell’edificio in cui è montata l’impalcatura edilizia ma è anche una tutela per l’imprenditore edile che sta svolgendo i lavori.

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Gli attrezzi elettrici più importanti

Quali sono gli attrezzi elettrici indispensabili per il tuo equipaggiamento di base?

Che tu debba fare qualche piccolo ritocco fai da te, o che tu faccia parte di un’azienda che si occupa di ristrutturazioni più complesse, non potrai fare di certo a meno di attrezzi elettrici o elettroutensili per portare a termine il lavoro che stai facendo. Vale quindi la pena investire in una buona dotazione di base di attrezzi elettrici con attrezzi potenti e universali, sia che sia tu a doverlo fare o il titolare della tua azienda.

Ma qual è la dotazione di base necessaria per seguire questi lavori? Grazie all’esperienza accumulata nel corso degli anni, i nostri esperti di Tecnofer sono in grado di darti tutti i consigli che cerchi sugli elettroutensili per il fai da te professionali come scoprirai proseguendo nella lettura.

Clicca qui se invece vuoi dare un’occhiati ai nostri prodotti!

Attrezzi elettrici veramente indispensabili: gli avvitatori a batteria

L’avvitatore è senza dubbio un degli utensili elettrici più diffusi dal momento che gode di un’ampia versatilità. Grazie alle sue diverse punte può essere utilizzato per il montaggio e smontaggio di mobili ed elementi, oppure per lavori di serraggio o forare dei materiali morbidi.

Fai attenzione alla coppia, che deve essere potente e facilmente regolabile, alla capacità e qualità della batteria (rigorosamente in litio), alla potenza  (tra i 20 e 30 Newton-metri per quelli più potenti).

Se seguirai tutti questi consigli al momento dell’acquisto siamo sicuri che non ti pentirai aver preso un avvitatore elettrico a batteria!

Il trapano: un attrezzo elettrico indispensabili per gli hobbisti e non

Quando si parla di elettroutensili per hobbisti indispensabili, il primo strumento a cui di solito ci si riferisce è il trapano. Avete mai viso un esperto o un principiante amante del fai da te non avere un trapano? Crediamo proprio di no. Quindi se anche tu vuoi intraprendere dei piccoli lavoretti in casa tua, non potrai fare a meno di questo strumento. Ma quale modello scegliere fra i diversi modelli disponibili sul mercato?

Ti consigliamo di propendere per l’acquisto di trapano tassellatore, senza dubbio uno dei migliori strumenti elettrici. Rispetto ai trapani a percussione infatti, i tassellatori riescono senza problemi a perforare un muro o addirittura una lastra di metallo. Inoltre sono molto più facili da impugnare anche quando lavorano a piena potenza facilitando il tuo lavoro qualora avessi bisogno di perforare elementi in pietra e non solo.

Fai comunque sempre attenzione alla dotazione ed allo spettro delle prestazioni. Il trapano deve avere almeno due velocità, un numero di giri variabile (per eseguire al meglio i lavori di serraggio e di piccole forature senza sbavature). Inoltre verifica che abbia un funzionamento reversibile, mandrini intercambiabili e diverse punte per tutti i possibili utilizzi.

Seghetti alternativi e seghe circolari da banco

Per i professionisti del fai da te avere degli attrezzi elettrici come dei seghetti alternativi o delle seghe circolari è indispensabile.

I seghetti alternativi in particolare sono fra gli utensili elettrici più versatili ed efficaci per tutti i piccoli lavori di segatura dal momento che grazie al loro aiuto ti sarà facile eseguire dei tagli curvi, oppure tagliare travi spesse, ed altri materiali come metallo e materiale sintetico. L’importante è che abbia una buona qualità della trasmissione per evitare che le vibrazioni vi ostacolino durante il taglio.

Le seghe a mano, o meglio ancora le seghe circolari a banco invece sono adatte a lavori un po’ più impegnativi come ad esempio la costruzione di mobili. Ricordati solo di coprirle quando non le utilizzi e effettuare una manutenzione regolare per evitare spiacevoli incidenti.

Levigatrici

Se invece devi levigare, troncare un metallo oppure sgrossare una superficie, allora gli attrezzi elettrici che fanno al caso vostro sono le levigatrici. In particolare le smerigliatrici angolari e le levigatrici orbitali sono gli strumenti che fanno ala caso vostro.

I dischi abrasivi rotanti delle smerigliatrici angolari possono avere vari tipi di utilizzo, sono infatti adatti a smerigliare, troncare e sgrossare. Ovviamente ogni disco è realizzato per realizzare una di queste 3 funzioni, pertanto oltre allo strumento dovrete prendere i dischi intercambiabili che vi servono. Vi consigliamo di scegliere gli apparecchi che sono dotati di un’impugnatura a due mani e antiscivolo per facilitarvi l’utilizzo di questo attrezzo.

Per i lavori più delicati invece usa la levigatrice orbitale dal momento che può raggiungere anche punti difficilmente accessibili rendendolo adatto soprattutto per lavori su piccole superfici.

Attrezzi elettrici multifunzione

Gli elettroutensili multifunzione si contraddistinguono, oltre che la loro versatilità, anche perché sono leggeri e pratici da usare.

Si tratta di attrezzi che, grazie alla semplice applicazione di un inserto sul corpo macchina sono in grado di levigare, trapanare, fresare, avvitare e segare. Gli utensili di questo tipo quindi, oltre al ridotto ingombro offrono anche il vantaggio di farti risparmiare denaro.

Tuttavia anche loro hanno i loro limiti: si tratta di attrezzi adatti a piccoli progetti oppure per lavori di precisione, quando invece si devono affrontare sfide più grandi allora è meglio avere degli attrezzi appositi perché sicuramente hanno più potenza e stabilità degli attrezzi elettrici multifunzione.

A cosa servono gli abrasivi?

A cosa  servono gli abrasivi, cosa sono, e molto altro

Quella che stai per leggere non è la semplice risposta alla domanda “A cosa servono gli abrasivi?” ma molto di più. In questo articolo infatti analizzeremo più nello specifico gli abrasivi specificando in maniera approfondita a cosa sono, in quali tipologie si suddividono ed infine ti forniremo anche le informazioni necessarie su dove acquistarli.

Sei pronto a scoprire a cosa servono gli abrasivi? Qui di seguito troverai tutte le informazioni che stai cercando.

Cosa sono gli abrasivi?

Prima di entrare nello specifico e spiegarti a cosa servono gli abrasivi, cerchiamo di capire bene cosa sono.

Un abrasivo è un materiale di una certa durezza e densità che permette di lavorare gli altri materiali attraverso l’asportazione del materiale stesso. Spieghiamoci meglio tramite un esempio: una delle operazioni più comuni che si possono fare con gli abrasivi è la levigatura di una superficie oppure una sua lucidatura.

Gli abrasivi vengono classificati in base alla loro durezza, oltre che in base alla grandezza della grana ed in base al materiale di cui sono composti. Questi fattori sono importantissimi in quanto influenzano in maniera decisiva il risultato che si vuole ottenere.

Da cosa sono composti gli abrasivi?

Come tutte le cose, possono avere due origini: o naturale o sintetica.

Ad esempio il diamante è senza ombra di dubbio il materiale più duro presente in natura. Esistono poi altri materiali, sia sintetici che naturali che, sebbene non raggiungano la durezza del diamante gli si avvicinano molto.

I minerali più utilizzati nella fabbricazione degli abrasivi flessibili sono: ossido di alluminio, ossido di zirconio, carburo di silicio e abrasivo ceramico.

Come si fa un abrasivo?

Per realizzare un abrasivo è necessario un supporto dove far aderire la polvere abrasiva. I grani abrasivi, orientati per mezzo di un campo elettrico in modo da esporre i loro bordi più taglienti, vengono fissati ad un supporto (tela o carta) mediante un primo strato di resina, e quindi tenuti in posizione da un secondo, più consistente strato di resina. In alcuni casi, al di sopra del secondo strato di resina o mischiato alla resina stessa sono presenti additivi raffreddanti e lubrificanti allo scopo di migliorare le prestazioni dell’abrasivo, questo sopratutto in prodotti estremamente performanti quali gli abrasivi ceramici.

I tipi di abrasivi

La tipologia degli abrasivi dipende dal tipo di supporto sul quale sono fissati. I supporti possono essere di tue tipi:

  1. Flessibili: fra gli abrasivi flessibili più utilizzati ci sono la carta o la tela. Per fissare l’abrasivo al supporto viene utilizzata della resina o della colla. Alcuni esempi sono i fogli di carta abrasiva (anche conosciuta come carta vetrata), i nastri abrasivi e non solo. I 5 supporti più utilizzati nella fabbricazione degli abrasivi flessibili sono: carta, tela, combinazione carta-tela, fibra vulcanizzata e film di poliestere.
  2. Rigidi: con abrasivi rigidi ci riferiamo a strumenti complessi come i dischi e le ruote lamellari sono necessari procedimenti un po’ più complessi che prevedono l’utilizzo di macchinari industriali.

A cosa servono gli abrasivi?

Gli abrasivi vengono utilizzati soprattutto per lavorazioni di tipo industriale, in particolare nel settore automobilistico ed in quello metallurgico.

Se infatti le nostre auto sono lisce è perché le bave che si creano durante la saldatura fra più parte sono state levigate proprio grazie agli abrasivi. Stesso discorso vale anche per gli artigiani come carpentieri e falegnami che levigano le superfici dei loro lavori in modo da ottenere delle vere e proprie opere d’arte. Un risultato che è possibile ottenere solo con gli strumenti adatti.

Quindi è solo merito dell’abrasivo se è possibile donare alle opere realizzate una finitura esente da imperfezioni e ottenere una superficie lucida o opaca in base alle proprie esigenze.

In sostanza gli abrasivi servono a levigare, lucidare, e rifinire una superficie di qualsiasi tipo.

Forma, grana e dimensione degli abrasivi

A diverse lavorazioni, corrispondono diversi strumenti abrasivi. Per questo motivo esistono dischi, ruote, mole, frese e lime varie. Tutti questi strumenti si differenziano in base a tre parametri fondamentali: la forma, la grana e la dimensione.

Per lavorare una superficie è necessari avere un abrasivo con la forma adatta, per esempio dischi piani o conici sono perfetti se dobbiamo lavorare superfici piane. Il primo offre una abrasione più aggressiva su una superfici ristretta, mentre il secondo permette di lavorare su una superficie più ampia e con maggior precisione. Per lavorare angoli o superfici sagomate si consiglia invece di utilizzare abrasivi dalla forma a tazza.

Lo spessore della grana invece influenza la velocità di pulizia e il pattern prodotto.  Abrasivi con una grana compresa tra 8 e 16 sono generalmente molto ruvidi. Sono indicati per dare alla superficie un pattern profondo. Dai 20 ai 40 (grana media) gli abrasivi vengono considerati per scopi generici e molto vari. Infine, gli abrasivi con grana che va dai 120 in su sono quelli a grana fine e si usano principalmente per la rifinizione.

Gli abrasivi sono inoltre disponibili in varie dimensioni, in modo da adattarsi allo strumento che possiedi e alla lavorazione che si deve eseguire.

 

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Tutti gli utensili per il fai da da te indispensabili

La lista completa degli utensili per il fai da te che sono indispensabili

In periodi di incertezza economica come questo che stiamo attraversando, potresti aver bisogno di risparmiare per eseguire piccole riparazioni domestiche. Ricorrere al fai da te in questi casi potrebbe infatti riuscire nel duplice scopo di farti risparmiare tempo e denaro!

Tuttavia per poter effettuare queste piccole riparazioni è necessario possedere i giusti utensili per il fai da te. Appurato il fatto che devi armarti di passione, ordine, precisione e pazienza per eseguire questi piccoli lavori, devi quindi anche acquistare gli utensili per il fai da te adeguati. Il miglior posto per farlo è una ferramenta come la nostra che tra l’altro ti offre la possibilità di farlo anche tramite la sezione dedicata all’utensileria del nostro sito web.

Ti consigliamo anche di conservare con cura negli appositi pannelli per gli attrezzi per il fai da te, pannelli che magari puoi divertirti costruire tu stesso. Oppure puoi conservare gli strumenti per il fai da te nella classica cassetta degli attrezzi soprattutto se non hai a disposizione in casa tua uno spazio dedicato al bricolage come nella maggior parte dei casi accade.

Che sia di plastica o in metallo, la cassetta degli attrezzi in cui conserverai i tuoi utensili per il fai da te dovrebbe contenere tutti gli strumenti che elencheremo qui di seguito. Strumenti che per eseguire piccoli lavori di bricolage o riparazioni, siamo sicuri che si riveleranno indispensabili.

Gli utensili per il fai da te

Abbiamo suddiviso gli attrezzi per il fai da te in due categorie, manuali e specializzati, in modo che tu possa capire quali ti occorreranno più spesso in base ai lavori che devi eseguire e quali invece probabilmente non utilizzerai mai.

In ogni caso non sappiamo quali sono i campi di intervento che dovrai affrontare pertanto questa lista è basata più che altro sulla nostra pluriennale esperienza di ferramenta più che sui tuoi bisogni. Ciò nonostante puoi sicuramente capire cosa ti servirà o meno consultandola qui di seguito.

Attrezzi per il fai da te manuali

In una cassetta degli attrezzi che si rispetti non dovrebbero mai mancare i seguenti utensili per il fai da te:

  • Cacciaviti: ti consigliamo di acquistare una serie di cacciaviti (almeno tre per tipo) a punta piatta e a croce di varie dimensioni e con impugnature comode e sicure. Ti consigliamo anche di scegliere quelli con la lama lunga in modo che tu possa facilmente raggiungere punti poco accessibili. Valuta anche di acquistare una serie di cacciavite di piccole dimensioni se prevedi di dover effettuare piccoli lavoretti di precisione;
  • Pinza: una pinza di medie dimensioni è sicuramente uno fra gli utensili per il fai da te più versatili. Per questo non dovrebbe mai mancare all’interno di ogni casa. Anche per le pinze vale lo stesso discorso dei cacciaviti: se prevedi di fare dei lavori di precisione valuta l’acquisto di una pinza di dimensioni ridotte;
  • Chiave a pappagallo regolabile o cagna: questo attrezzo è adatto a dadi di grandi dimensioni e, specie se dotata di manico antiscivolo, consente di esercitare più forza nell’utilizzo;
  • Tronchese: una tronchese di medie dimensioni ti tornerà utile quando dovrai tagliare fili elettrici o il classico fil di ferro;
  • Martelli: fra gli utensili per il fai da te di cui non puoi fare a meno vista la loro versatilità vi sono senza dubbio i martelli. Ti consigliamo di acquistarne due: uno grande ed uno piccolo per non farti trovare impreparato;
  • Taglierino o cutter: indispensabile per aprire imballaggi, tagliare cartoni o nastri ecc.;
  • Set  di chiavi inglesi fisse (dall’8 al 13) per poterle adattare a molte esigenze;
  • Set di chiavi a brugola ovvero le chiavi che servono per avvitare o svitare leviti a testa cava esagonale. Ovviamente ve ne serviranno di svariate dimensioni;
  • Viti, bulloni e chiodi: fate in modo di averne sempre con voi un piccolo assortimento da tenere sempre ordinato e suddiviso per dimensioni e tipologia;
  • Tasselli da muro: vale lo stesso discorso che abbiamo fatto per viti e chiodi;
  • Seghetto: ne sarà sufficiente uno ma che abbia a disposizione una lama per il legno ed una per il ferro;
  • Lampada trasportabile o pila portatile, meglio se con gancio in modo da poterle appendere se ce ne fosse bisogno;
  • Metro: arrotolabile e o rigido;
  • Trapano a percussione: un altro degli strumenti immancabili per il fai da te. Assicurati che sia anche un avvitatore con rotazione reversibile in modo che esserti utile per avvitare o svitare una vite;
  • Livella a bolla: uno strumento che ti permetterà di verificare se il lavoro da te eseguito è dritto oppure no;
  • Scalpelli di varie dimensioni se intendi effettuare lavori di demolizione, da usare soprattutto insieme ai martelli;
  • Pennelli: anche questi di varie lunghezze e dimensioni;
  • Carta abrasiva: per eseguire rifiniture e ritocchi;
  • Nastro adesivo per fissare momentaneamente alcune superfici;
  • Filo di ferro: come imparerai sulle tue mani il filo di ferro può servire praticamente a tutto, basta un po’ di inventiva.

Utensili per il fai da te specifici o elettroutensili

Ti consigliamo l’utilizzo di questi utensili solo dopo aver acquisito una certa manualità nel fai da te. Infatti si tratta di attrezzi come:

  • Levigatrici, fresatrici, pialle, seghetti: che trovano maggiore utilità soprattutto nei lavori con il legno;
  • Saldatrici, trapani, graffettatrici, rivettatrici: si tratta di strumenti per il fai da te utilizzati solitamente per lavori che si eseguono su mobili, ripiani e scaffali;

Abbigliamento e accessori per il fai da te

Anche se si tratta di semplici lavori, non devi mai dimenticarti di prestare attenzione alla tua sicurezza. Basta una piccola distrazione a causarti danni seri.

Pertanto ti consigliamo di tenere sempre a portata di mano, meglio addirittura all’interno della tua cassetta degli attrezzi, guanti protettivi, occhiali protettivi e di indossare sempre scarpe antinfortunistiche.

Inoltre, per evitare di compiere sforzi inutili, specie se devi salire in cima ad un scala o lavorare in posizioni particolarmente difficili da raggiungere, ti consigliamo di indossare indumenti con molte tasche all’interno delle quali riporre gli strumenti quando non li utilizzi. In questo modo li avrai sempre a portata di mano!

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Come scegliere i raccordi idraulici: alcuni consigli

Alcuni consigli utili per la scelta di raccordi idraulici da utilizzare

I raccordi idraulici sono degli elementi essenziali per la realizzazione di un impianto idraulico. Sono infatti gli elementi che mettono in contatto, unendole fra loro in modo da evitare dispersione di liquidi, due o più tubazioni, anche di materiali e diametri diversi.

Nel nostro negozio Tecnofer a Ponte San Giovanni abbiamo una vastissima gamma di raccordi idraulici che puoi vedere cliccando qui, ma proprio perché c’è una così ampia scelta spesso le persone che ne hanno bisogno non sanno quale raccordo fa al caso loro.

Per questo motivo abbiamo pensato che dare alcuni consigli in materia, oltre a fornire una breve guida sulle caratteristiche dei raccordi idraulici potrebbe essere cosa gradita da quanti si trovano in difficoltà nell’effettuare questa scelta. Eccola qui, tutta per voi.

Di quali materiali sono fatti i raccordi idraulici?

I raccordi idraulici sono prodotti con una vasta gamma di materiali differenti. Possono quindi essere:

  1. di natura metallica: ferrosa (ghisa, acciaio inox o ferro zincato) oppure non ferrosa (rame, ottone),
  2. di natura plastica (PVC, polietilene e polipropilene).

Perchè é importante conoscere con quale materiale è fatto il raccordo idraulico?

Il materiale con cui è realizzato il raccordo che dovrai scegliere è importante. Prima di sceglierlo dovrai considerare i seguenti fattori: l’ambito in cui dovrai realizzare l’impianto idraulico (civile, industriale,agricolo, chimico), dovrai anche valutare quale sarà la destinazione d’uso dell’impianto, ed infine dovrai considerare anche la tipologia di tubazione che dovrai raccordare.

Tipi di raccordi idraulici e loro utilizzo

Come dicevamo il mercato offre tantissimi tipi di raccordi per tubature. Qui di seguito troverai una tabella in cui abbiamo riportato il tipo di raccordo e l’utilizzo che ti consigliamo di fare:

Tipo di raccordo Utilizzo
Manicotto Perfetto per raccordare due tubi in unione diritta
Gomito Cambiamento di direzione di 27° ; 45° ; 90 °
T Permette di raccordare tre tubi, raccordo a forma di T
Riduttore Permette di raccordare due tubi di diametro diverso
Tappo Permette di tappare un elemento o un tubo
Raccordo a Y Permette di raccordare tre tubi
Tampone di visita Permette di creare un punto d’accesso all’impianto

Tutti i metodi di fissaggio dei raccordi idraulici

Nel corso degli anni, grazie alla continua innovazione del settore ed al continuo perfezionamento di tecniche produttive, sono state definite varie tipologie di tubazioni per alcuni utilizzi standard. In ambito civile per esempio si sono predilette le tubature plastiche dal momento che permettono un grosso abbattimento dei costi, garantiscono un alta resistenza alla corrosione, una buona capacità di sopportazione alle sollecitazioni in termini di sollecitazioni sia di temperature che di pressione, ed non ultimo, sono molto più facili da posare.

A seconda quindi della tipologia di tubo che si sceglie per il proprio impianto, e del materiale di cui è composto, metallico, plastico o combinato (comunemente conosciuto come multistrato), dovrai scegliere il raccordo più adatto utilizzando queste tre gamme di prodotti:

  1. raccordi a stringere o avvitare;
  2. raccordi a pinzare;
  3. raccordi a saldare o incollare.

Conformazione e utilizzo dei raccordi idraulici

Come potete intuire, la quantità di misure e materiali con cui sono prodotti i raccordi idraulici disponibili sul mercato è enorme. Per questo abbiamo deciso di fornirvi questa tabella che classifica i raccordi idraulici in base alla loro conformazione ed al loro utilizzo nella speranza che possa aiutarvi fare chiarezza quando dovrete scegliere i raccordi che più fanno al caso vostro.

Raccordo Materiale Diametro (mm) Utilizzo
Da saldare Rame/ ottone Da 10 a 64 Sanitario / riscaldamento
Da avvitare Ottone/ acciaio

galvanizzato

8/13

 

12/17

 

15/21

 

20/27

 

26/34

 

 

 

 

Sanitario

Biconico Ottone 8/13

 

12/17

 

15/21

 

20/27

 

26/34

 

 

 

 

Sanitario

PEX Ottone Da 12 (15/21) a 20 (20/27) Sanitario/Riscaldamento
Polietilene a compressione Ottone Da 12 (15/21) a 20 (20/27) Sanitario
PVC evacuazione da incollare PVC Da 32 a 500 Impianto di scarico
PVC a pressione da incollare PVC Da 16 a 630 Impianto idrico

 

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